Lo stretto toracico è l’anello osseo formato anteriormente dal manubrio dello sterno, lateralmente dalle prime due coste, posteriormente dal corpo della prima vertebra dorsale.

Le strutture che si trovano e/o scorrono in questa piccola area sono:

  • la trachea
  • l’esofago
  • i vasi arteriosi (succlavia e carotide comune di sinistra, brachiocefalica di destra da cui dipartono le arterie succlavie e la carotide comune di destra), venosi (vena cava superiore, vene brachiocefaliche di destra e sinistra) e linfatici.
  • il nervo vago, il nervo frenico, la parte del plesso brachiale e la catena del sistema nervoso ortosimpatico
  • la cupola polmonare
  • il muscolo piccolo pettorale e i muscoli scaleni

 

Quando si parla di sindrome dello stretto toracico?

La sindrome dello stretto toracico è un gruppo di segni e sintomi che derivano dalla compressione dei vasi succlavi e del plesso brachiale in corrispondenza dell’apertura superiore del torace. I possibili e principali punti di compressione-sofferenza possono essere i seguenti:

  • tra la clavicola e la prima costa: vengono compresse le arterie e le vene succlavie e il plesso brachiale
  • tra lo scaleno anteriore e medio e la prima costa: vengono compresse le arterie succlavie e il plesso brachiale
  • sotto al muscolo piccolo pettorale vicino alla coracoide: vengono compresse l’arteria e la vena ascellare e il plesso brachiale.

 

Quali sono i segni clinici e i sintomi?

Sono tutti sintomi riconducibili alla compressione venosa, arteriosa e nervosa.

  • Dolore dell’arto superiore
  • Parestesie dell’arto superiore
  • Debolezza della presa
  • Edema dell’arto superiore
  • Raffreddamento dell’arto superiore
  • Eccessiva secchezza del braccio o della mano
  • Eccessiva sudorazione del braccio o della mano

Inoltre le persone possono lamentare un dolore al collo e alla spalla accompagnato da un intorpidimento e un formicolio che interessano l’intero arto superiore. È difficile che usino l’arto affetto in una posizione al di sopra della testa o sollevata.

 

Quali possono essere le cause?

Ci possono essere cause CONGENITE come la presenza di una costa cervicale, un’anomalia della prima costa e della clavicola, un’ipertrofia dei processi trasversi della settima vertebra cervicale, un’anomalia di sede e decorso dell’arterie e/o del plesso brachiale oppure un dismorfismo del muscolo piccolo pettorale e del legamento costo-coracoideo.

Le cause ACQUISITE invece riguardano il mal consolidamento di fratture (della clavicola, della testa dell’omero, del rachide cervicale o delle prime coste), gli esiti di interventi chirurgici (all’apice del torace, dell’ascella e del collo), l’eccessiva tensione dei muscoli scaleni o del muscolo piccolo pettorale, la ripetitività di gesti come l’iperabduzione o il trasporto eccessivo di pesi e gli esiti dal colpo di frusta o da una sublussazione anteriore della prima costa.

 

Qual è l’incidenza?

Colpisce prevalentemente le donne e in percentuale possiamo ripartire il 90% dei sintomi a neurologici (dolore alla spalla, al braccio, al collo, alla mano; parestesie e deficit motori dell’arto superiore e della mano; cefalea, vertigini, nausea), il 7-8% a sintomi venosi (edema e ristagno di liquidi) e il 2-3% a sintomi arteriosi (ischemia e sintomatologia tipo Raynaud).

 

Cosa è importante?

L’importante è eseguire una diagnosi differenziale!

Questi sintomi possono essere dati anche da una discopatia del rachide cervico-dorsale, da insufficienza arteriosa e venosa dell’asse succlavio-brachiale e da patologie neurologiche-degenerative o da neoplasie.

Oltre alla diagnosi differenziale ci aiutano le indagini diagnostiche: RX, ecocolordoppler dei vasi sovra-aortici e della parete laterale del collo, elettromiografia ed elettroneurografia.

 

E l’osteopatia….?

 

Una volta stabilito che si tratta della sindrome dello stretto toracico l’osteopatia può aiutarti nella sintomatologia attraverso le tecniche fasciali generali o della fascia cervicale, le manipolazioni sulla prima costa e le prime vertebre dorsali, lo sterno e la clavicola e attraverso le tecniche sui muscoli piccolo pettorale, scaleni e sternocleidomastoideo.

 

 

 

Dott.ssa Meroni – Osteopata DO MROI, Massoterapista MCB, TO