Panico, ansia, paura… quante volte usiamo questi termini come sinonimi? In realtà ci sono delle differenze. Vediamole insieme!
La paura è un’emozione, attivante, di attacco o fuga di fronte ad un pericolo reale ed è importantissima per la difesa personale e per la preservare la propria incolumità.
L’ansia è anch’essa un’emozione di base che porta ad un’attivazione fisiologica specifica che coinvolge mente e corpo in risposta ad una percezione di pericolo. L’ansia generalmente quando è presente è quasi sempre costante nel tempo ed è spesso associata a preoccupazione, disagio, tensione… L’ansia ha sintomi comportamentali, fisici e cognitivi.
Quindi la prima distinzione che si può fare tra ansia e panico è ciò che la scatena. In un caso il pericolo è reale mentre nell’altro è percepito.
Il panico riguarda una situazione catastrofica che ci troviamo ad affrontare. L’attacco di panico è improvviso, caratterizzato da una serie di caratteristiche e sintomi specifici che lo contraddistinguono e ha durata limitata nel tempo, a differenza dell’ansia che dura più tempo e può spesso accompagnare la giornata. Un attacco di panico secondo il DSM (manuale diagnostico) dev’essere inaspettato, ossia senza una causa scatenante accertata ed evidente. Per poter diagnosticare un attacco di panico o un disturbo di panico è necessaria inoltre la presenza di diversi sintomi.
La differenza quindi tra ansia e panico si può definire tramite la durata, l’insorgenza e la dirompenza. Il panico paralizza mentre la paura attiva.
Ma l’ansia, il panico e la paura sono dannosi? No, come tutte le emozioni e sensazioni sono fondamentali, poiché informano, indicano, attivano e segnalano. Diventano “problematici” quando non assolvono più la loro funzione, si cronicizzano e diventano pervasivi. Pensiamo ad esempio alla situazione in cui potremmo trovarci di fronte un animale pericoloso o feroce: se non provassimo paura non potremmo mettere in atto tentativi di fuga dal pericolo o strategie adattive. O pensiamo all’ansia che proviamo in particolari situazioni di stress o di eventi particolari.
Senza le emozioni non sopravviveremmo ma quando impattano in maniera negativa sulla qualità di vita o sul benessere è necessario intervenire e capire cosa succede e cosa scatena tutto.
Ansia e panico debilitano fisicamente e mentalmente quando sono costanti. In caso di cronicità e pervasività infatti il nostro corpo rimane costantemente in allerta portando così ad un dispendio di energie fisiche e mentali notevoli e a problematiche somatiche (pensiamo ad esempio a cefalee tensive, problematiche intestinali, reflusso, palpitazioni).
Come si trattano ansia e attacchi di panico? A volte può essere sufficiente la sola psicoterapia mentre altre volte è necessaria anche un’integrazione farmacologica dopo una fase di valutazione e assesment. Possono essere anche utile apprendere strategie e tecniche di respirazione efficaci, meditazione, mindfulness e trattamenti per il diaframma.
La psicoterapia è fondamentale per individuare ciò che scatena l’ansia e quindi intervenire, non solo per la riduzione dei sintomi.
Dott.ssa Gloria Baio – Psicologa Psicoterapeuta
Fonte immagini: pexel
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