Tutori di polso
Il primo dispositivo di protezione e supporto del polso è stato brevettato negli Stati Uniti nel 1901 dal Vitold Drosness, come un miglioramento rispetto al tradizionale cinturino in pelle utilizzato dai lavoratori dell’epoca.
Nel 1909 James Tyrrell brevetta il suo tutore, simile al precedente ma questo nuovo dispositivo mostra un’anatomica raffinatezza: il materiale è ancora rigido, ma contiene un piccolo foro per accogliere l’osso pisiforme.
Bisognerà aspettare il 1923 con il brevetto di Hansard, uno dei primi “guanti sportivi” con elementi rigidi interni per prevenire la flessione del polso indietro e in avanti.
Da questo momento seguono diversi percorsi di innovazione, sia in differenti tipi di sport che coinvolgono diversi movimenti del polso e della mano, sia in ambito ortopedico che in applicazioni terapeutiche.
Sul finire degli anni 60 si inizia a vedere la somiglianza con i tutori moderni; sia per l’utilizzo di nuovi materiali sia per l’aggiunta di maggiori rinforzi tessili e aste rigide, per tutelare l’articolazione del polso e della mano, nei processi di riabilitazione delle lesioni nella quale sono coinvolti.
Oggi sul mercato esistono sul mercato differenti tutori di polso con variazioni di materiali e caratteristiche in base a patologia, struttura, tipo di riabilitazione e conservazione/tutela dell’articolazione. E’ importante identificare e adattare il tutore per il miglior utilizzo e la miglior efficacia possibile da parte sul paziente che potrà così seguire in modo ottimale la prescrizione dello specialista.
Dott. Calloni – Tecnico Ortopedico
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