La Mindful eating si riferisce alla consapevolezza non giudicante delle sensazioni fisiche ed emotive associate all’alimentazione. Deriva dalla mindfulness e per questo fa riferimento all’essere presenti, momento per momento, quando si mangia, con un assetto curioso e sempre non giudicante, gentile.

Che cosa significa sostanzialmente? Significa imparare a mangiare con tutti e 5 i sensi che sono coinvolti, allenandoci costantemente a diventare consapevoli quando mangiamo. CI si allena a diventare consapevoli anche di ciò che ci spinge a mangiare.

Mangiare è uno dei piaceri della vita e la mindful eating ci porta a riscoprire questo piacere, riconnettendoci col nostro corpo e le nostre sensazioni.

Non abbiamo solo un tipo di fame ma tanti ossia:

  • Fame degli occhi
  • fame del tatto
  • Fame dell’orecchio
  • Fame del naso
  • Fame della bocca
  • Fame dello stomaco
  • Fame delle cellule
  • Fame della mente
  • Fame del cuore

Prova a fermarti un attimo la prossima volta che senti l’istinto di mangiare qualcosa. Ora prova a chiederti:

  • Quale tipo di fame è attiva?
  • Dove sento la fame?
  • Quale parte di me ha fame?
  • Cosa mi sta chiedendo il mio corpo?

 

Conosci la differenza tra sazietà e pienezza? Sazietà e pienezza molto spesso vengono confusi ma non sono la stessa cosa ed è importante distinguerle. La sazietà è un segnale più psicologico, di appagamento che deriva dall’esserci alimentati, mentre la pienezza arriva quando percepiamo l’aumento di volume dello stomaco. Quando mangi o bevi acqua ti senti più pieno o più sazio?

Ma come si mette in pratica? Con un allenamento e un’osservazione costante del proprio corpo, dei suoi segnali e delle proprie emozioni, e l’aiuto di un professionista. Ad esempio quando noti di essere triste e di ricorrere al cibo prova a chiederti: mangi di più o di meno? quali cibi scegli?.

La mindful eating inoltre ci insegna a rallentare, mangiare in giusta quantità, equilibrare l’energia e sostituire consapevolmente gli alimenti.

In questo modo si diventa consapevoli delle abitudini, degli schemi alimentari che abbiamo sviluppato, dei pensieri e delle emozioni associati al cibo.

Dott.ssa Gloria Baio – Psicologa Psicoterapeuta

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